Chiesa della Vergine del Carmelo
o Madonna del Carmine
di Patrizia Penazzi

 

Era nella zona chiamata Pago. Aveva due porte, una torre campanaria con unica campana di medio peso ed
ed internamente quattro altari dedicati alla Vergine, a S. Antonio di Padova, a S. Carlo ed a S. Anna.
Vi era annessa la Confraternita del Carmine.
La famiglia Piersanti aveva lo iuspatronato perché nel 1604 era stata restaurata da D. Gentile Piersanti e Antonio suo padre, vi aveva eretto l'altare in onore di S. Antonio da Padova.
La reggeva il chierico Carlo Piersanti.
Poi anche gli Antonelli vi eressero un altare in onore di S. Carlo (e vi recitavano le accademie i ragazzi della scuola) lasciando un legato per la distribuzione del pane ai poveri e delle elemosine alle zitelle.
Nel 1649 un tale Fr. Salvatore Salamandra carmelitano, lasciò a questa chiesa tutti i suoi beni patrimoniali per il mantenimento di un piccolo Convento o in mancanza i beni andassero a beneficio della chiesa sotto l'amministrazione della Comunità.
Non essendo stato eseguito il primo fine, la Comunità assunse l'amministrazione dei beni ma li impiegò per la chiesa.
L'atrio della chiesa nel Quattrocento era abbellito di affreschi. Si scorgevano sulla parete affiancata alla facciata una Madonna in trono ed una Santa dai capelli fluenti di scuola della Valnerina (fine sec. XV).
Non trovandosi più mezzi finanziari per restaurarla, fu venduta per essere trasformata in abitazione.

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