Convento S. Francesco
di Patrizia Penazzi
Il complesso monumentale di S. Francesco
comprendente chiesa e convento, si trova vicino all'antica Piazza
del Mercato. In origine è probabile che in questo posto
esistesse un oratorio benedettino presso il quale i primi frati
francescani avevano trovato dimora.
L'Ordine di S. Francesco era già ben conosciuto a Monteleone perché nel 1224 un giovane locale si era fatto frate con il nome di Angelo da Brufa divenendo, pur nella sua umiltà, Lettore in S.Teologia.
Per imitare S. Francesco, non portava i sandali. Fu inviato nella
località di Montecompatri (vicino Roma) a fondare il primo
Convento e lì dopo una vita fervorosa e penitente morì
il 2 dicembre 1241.
Si racconta che durante l'agonia gli apparve S. Francesco fra uno stuolo di religiosi che lo attendevano in cielo.
Fu sepolto nello stesso convento da lui fondato.
Prima del 1280 la comunità francescana in Monteleone doveva essere già stata fondata. Una lettera del Papa Nicolò III al P. Guardiano di Monteleone, per incaricarlo ad inquisire alcuni delitti, lo fa desumere, in quanto il pontefice proprio in tale anno morì.
Jacobilli ricorda così quegli anni:
“Circa l'anno 1285, al tempo di Papa Martino IV, fu edificato in Monteleone il convento di S. Francesco per la devozione che i compatrioti portavano al B. Angelo.
Papà Nicolò IV nel 1291 concesse molte indulgenze”.
Il Wadding scrive:
“I Frati Minori prima abitarono in un tugurio ed in quell'anno designato anche da Rodulphus (Historiarum Seraphicae Religionis libri tre, Venitiis, 1586), fu iniziata la costruzione della nuova sede, con le offerte dei fedeli presso la località Casalino, accanto alla chiesa di S. Maria. Anche l'Università si impegnò ad un anno di sussidio di 20 libre e altro promise secondo le sue possibilità quando sarebbe parso necessario”
E' importante sapere che il convento
fu costruito “accanto alla chiesa di S. Maria” e che una delle
Indulgenze concesse da Papa Nicolò IV si lucrava: “nella
festa di S. Maria”.
Pertanto, prima del convento esisteva una
chiesa dedicata alla Madonna ed accanto i francescani vi costruirono
il loro convento.
La parte più bassa della parete sud dell'attuale
chiesa di S. Francesco, in corrispondenza dell'abside della chiesa
inferiore, è una possente struttura romanica che ci porta
più indietro del 1280.
Era la primitiva costruzione sulla quale ed intorno alla quale
vennero elevate le costruzioni francescane.
Il “Provinciale” del 1343 elenca il nostro convento in “Custodia
Regni”.
Nel 1650 passò alla “Custodia Mantaneae”.
Un attivo restauratore del convento, fu P. Bernardino Peroni.
Due portali del convento recano il ricordo di altri restauri del
Seicento, uno di Giovanni Antonio Massari guardiano nel 1636,
l'altro architrave ricorda D. Luca Antonio Piersanti, che nel
1690 fece dono alla chiesa di suppellettili e delle due tele della
Passione.
A loro segue P. Felice Rotondi, maestro generale dell'Ordine ed
il priore di questo convento nel 1700 P. Felice Carosi.
Nel 1629 il convento era stato dotato da Matteo Lucarucci di un
casale con mulini presso S. Lucia e nel 1653 da P. Bonaventura
Rotondi del “casale dei Frati di Butino”.
Temporaneamente soppresso nel 1652, fu subito restituito in seguito
a ricorsi per la sua attività pastorale. Fu nuovamente
soppresso nel 1810 dal governo Napoleonico, ma risorse nella restaurazione
del 1815 e rimase aperto fino alla soppressione definitiva dovuta
alla legge Pepoli del 1866.
Alcune ricche famiglie locali, comperarono dallo Stato i terreni
dei frati.
Molte opere d'arte con l'archivio e la biblioteca furono disperse.
Il Convento fu dato in proprietà al Comune perché
lo adibisse ad opere sociali.
Fu così utilizzato come sede municipale, scuola elementare,
scuola di musica, ufficio postale.
La chiesa rimase ed è tuttora proprietà del Demanio
statale.
Dal 1928 e per sessant'anni, il convento fu affidato alle Suore
della Santa Famiglia di Bordeaux che vi aprirono
un asilo infantile, un armadio farmaceutico e gestirono le opere
parrocchiali.
Da allora nessuna comunità monastica ha più abitato
il convento.
(Bibliografia di approfondimento: "Convento e Chiesa
di S. Francesco in Monteleone" a cura di
don Angelo Corona)