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Carlo Innocenzi (compositore)

Le porte di Monteleone

tratto da “ MONTELEONE DI SPOLETO visto da vicino” di don Angelo Corona


L' antico Castello di Brufa era costruito in cima al colle……….Vicino al castello sorgeva la Chiesa del Patrono San NicolPorta Spoletinaa. Nelle adiacenze si estendevano le abitazioni che occupavano tutti gli spazi ora ridotti ad orti.
La prima cinta delle mura si sviluppava, approssimativamente, nello spazio dell’attuale Via di Pago. Dal 1265 la seconda cerchia delle mura giungeva alla Torre dell’Orologio. Le porte erano tre: quella dell’Orologio, la Porta di San Pietro vicino al Palazzo Congiunti e la Porta Vecchia vicino al Palazzo Marconi, giù alla Costarella.
Tra il 1300 ed il 1400 nacque il borgo per dare spazio ai commercianti, agli artigiani, ai contadini, alle botteghe, alle stalle , alle cascine.
A protezione del borgo si costruì la terza cerchia delle mura, quelle attuali che si sviluppano per 1500 metri. Inserite nelle mura vi erano 6 torri e 8 baluardi. Anche in queste ultime mura furono inserite tre porte: Porta della Fonte o Porta San Giacomo, Porta Spoletina e Porta delle Monache.
La Porta della Fonte era detta così perché da lì si andava alla più vicina fonte di acqua sorgiva: la fonte del Coppo, a Nempe. Era anche chiamata Porta San Giacomo perché nelle sue vicinanze, nell’ex casa Forconi, vi era una chiesa di San Giacomo annessa all’ospedale della Stella, un distaccamento dell’ospedale della Stella di Spoleto.
Questa porta conserva più la struttura primitiva; forse fu danneggiata dai terremoti.
Tutte tre le porte erano custodite e protette da baluardi, prima di arrivare all’ingresso occorreva passare davanti alle feritoie.
Questi baluardi esistono ancora; alcuni sono stati trasformati in abitazioni e hanno, nel corso degli anni, subito diverse alterazioni.
Infatti, l’attuale ingresso a Monteleone da Ruscio, con la strada carrozzabile attraverso la così detta “Porta Campanella”, non esisteva; quando si costruì la nuova strada si aprì una larga breccia nelle mura, arrecando un danno irreparabile; sarebbe stato sufficiente aprire un arco e lasciare il percorso dell’antica struttura.

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